CONSULENZA PSICOLOGICA
La consulenza psicologica è una prestazione professionale orientata al potenziamento del benessere emotivo e psicologico e di conseguenza al miglioramento della qualità della vita.
E’ utile in tutti quei casi in cui si ha a che fare con una problematica esistenziale, di tipo personale o interpersonale, nella quale si è chiamati ad attivare un processo di elaborazione del disagio; alcuni esempi sono la perdita di una persona cara, la diagnosi di una malattia, la rottura di una relazione, il licenziamento, la necessità di fare una scelta importante, il conflitto relazionale, ecc.
Gli interventi hanno l’obiettivo di circoscrivere la problematica, accrescerne la consapevolezza attraverso il riconoscimento delle emozioni negative e delle convinzioni erronee ad essa correlate ed infine di attivare e potenziare le risorse interne della persona allo scopo di favorire un processo di adattamento che conduca al superamento del problema.
Lo psicologo dunque non "cura" il cliente, ma lo aiuta a comprendere il problema, a definire degli obiettivi e ad individuare e valorizzare gli strumenti utili a perseguirli.
Nella relazione con lo psicologo non ci sono allievi né maestri, ma compagni di viaggio, in un percorso che è possibile affrontare solo grazie alla motivazione al cambiamento da parte di chi vi si affida ed all’impiego delle risorse interne ed esterne da parte di entrambi.
PSICOTERAPIA
La psicoterapia cognitivo-comportamentale è considerata tra i più efficaci strumenti terapeutici per il trattamento dei disturbi psicopatologici.
Secondo questo approccio non sono le situazioni a creare disagio psicologico ed emotivo, ma il modo in cui esse vengono lette e interpretate da ciascuno.
In parole semplici, il modo in cui ci sentiamo è frutto di come abbiamo interpretato quello che ci è accaduto.
Se siamo chiamati a svolgere un compito prestigioso e di responsabilità possiamo esserne contenti ed orgogliosi. Ma se nella stessa situazione pensassimo invece di non essere all'altezza? La gioia svanirebbe per lasciare posto all'incertezza e all'ansia!
Ed il comportamento? Può essere lo stesso in entrambe le ipotesi? Prevedibilmente no! Il pensiero, infatti, influenza il nostro stato d'animo e questo il modo in cui ci comportiamo.
Se la tendenza personale è quella di leggere e interpretare in maniera negativa, pessimistica, o addirittura catastrofica gli eventi di vita, la quotidianità risulterà difficile e l'equilibrio emotivo e psicologico lascerà spazio alla psicopatologia, si innescherà per esempio un disturbo d'ansia o dell'umore.
La psicoterapia cognitivo-comportamentale si propone di aiutare le persone a rendersi conto della propria tendenza a sviluppare interpretazioni negative, allo scopo di riuscire a sostituirle e/o ad integrarle con convinzioni più funzionali al proprio benessere psicologico.
Lo scopo è raggiungibile grazie a protocolli di trattamento (specifici per ciascuna tipologia di disturbo) che prevedono la combinazione di due forme di terapia: la psicoterapia cognitiva che aiuta ad individuare i pensieri irrazionali o non utili ad un buon adattamento ed a correggerli con altri pensieri più realistici; la psicoterapia comportamentale che aiuta ad apprendere nuove modalità di risposta nelle situazioni che creano difficoltà, grazie ad un'esposizione graduale alle situazioni temute ed ad una sorta di allenamento al fronteggiarle.
Nuovi studi, nell'ambito dell'approccio cognitivo comportamentale, hanno inoltre favorito la possibilità di accedere agli apprendimenti che sono alla radice della tendenza a formulare pensieri negativi o autocritici. Attraverso l'utilizzo di nuovi modelli di terapia quali la Schema Therapy e la Terapia Metacognitiva Interpersonale è possibile infatti accedere alla storia personale del paziente allo scopo di mettere in luce la correlazione tra gli episodi dolorosi vissuti durante il percorso evolutivo e la sofferenza attuale, spesso attivata da scambi interpersonali vissuti nel presente. In parole più semplici si esplorano, soprattutto sul piano emotivo, tutte le situazioni in cui il paziente ha imparato a sentirsi inadeguato, fragile, solo/escluso, indegno di cure, per favorire una rielaborazione utile a non dare avvio ai pensieri ed alle percezioni di cui il paziente nel tempo si è convinto e quindi a non far ripetere la stessa sofferenza, laddove le interazioni con gli altri dovessero in qualche modo somigliare alle brutte esperienze patite in un'epoca passata.
ESPERTA IN:
Disturbi d'ansia
(Panico, fobie, disturbo ossessivo compulsivo) [Leggi];
Disturbi dell'umore
(Depressione, disturbo bipolare) [Leggi];
Disturbi dell'alimentazione
(Anoressia nervosa, bulimina nervosa, alimentazione incontrollata) [Leggi];
IN PRATICA?
Il primo appuntamento viene realizzato a titolo gratuito per garantire una conoscenza reciproca prima di iniziare un eventuale percorso.
In questa sede viene richiesto di accennare brevemente il problema per consentire di valutare la possibilità, o meno, di realizzare un intervento di tipo psicologico o psicoterapeutico.
In assenza delle condizioni e dei presupposti necessari alla presa in carico, si forniscono al cliente le dovute chiarificazioni e le necessarie indicazioni alternative.
In caso di fattibilità, invece:
- Viene presentata la modalità di lavoro, l'approccio teorico di riferimento e le regole di setting (durata degli incontri, modalità, onorario, ecc.);
- Viene dato spazio alle domande ed ai chiarimenti necessari;
- Viene richiesto di riflettere sulla propria motivazione ad intraprendere un percorso psicologico o psicoterapeutico;
- Vengono consegnati i moduli del consenso informato, l'informativa sulla privacy ed il regolamento del rapporto di consulenza, con la richiesta di restituirli firmati in sede di eventuale secondo appuntamento.